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Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

Mahatma Gandhi


I miei genitori sono anziani. Mia madre non sta molto bene, non credo che starà con noi ancora a lungo. Come posso fare in modo che questo ultimo periodo della sua vita sia il più possibile piacevole e privo di sofferenza?

La madre ti parla del tuo rapporto con il concreto della dimensione terrena, poiché è attraverso la mamma che l’Essere Divino si incarna. Dunque tutto ciò che attiene alla mamma ti parla del concreto della dimensione terrena.
Il papà ti parla del tuo orientamento alla Vita, che se vissuto in modo duale diventa legittimazione: dunque la necessità di essere riconosciuto dall’esterno per riconoscersi.

Ora quanto ti sta comunicando la realtà che sta vivendo la versione che conosci di tua madre è la necessità per te di trovare pace nel concreto della dimensione terrena lasciando andare tutto ciò che viene categorizzato come sofferenza.

La sofferenza nasce dalla mancanza. Dunque quanto più tu ti riconosci Essere Divino, tanto più riconoscerai la tua pienezza, dunque privo di mancanza, tanto più intercetterai nelle Infinite Possibilità la versione di tua madre coerente con questo, dunque priva di sofferenza.
È chiaro per te?

Sto cercando di capire, perché la sofferenza di mia madre è principalmente fisica.

Non ha importanza. Tendi a separare, ma la sofferenza fisica è la manifestazione di una sofferenza che fisica non è. Dunque ciò che tu vedi in tua madre e alla quale dai una causa fisica, in Realtà è la manifestazione di una sofferenza tua interiore che si manifesta attraverso la manifestazione di tua madre sofferente.

Se tu accogli la visione dell’Assoluto, tutto ciò che osservi fuori di te diventa chiaro per te che è una proiezione di quanto avviene al tuo interno. Altrimenti continuerai a guardare la vita come “mamma sta male, tutto è esterno, tutto è separato”. Ma nella Realtà non è così. Non è giusto o sbagliato osservare attraverso gli occhi dell’Assoluto o attraverso gli occhi della dualità: è solo esperienza, ma tu sei pronto a fare una scelta differente. Compierla o non compierla è nel tuo libero arbitrio e qualunque scelta tu faccia sarà quella giusta per te.
È chiaro per te?

Non riesco a capire come quello che io scelgo, quello che io credo, quello che io sono, quello che io incarno in questo momento possa creare quello che mia madre sta passando in questo momento che è fisico, nel senso che è curva, storta, si è rotta entrambe le gambe, ha continuamente dolori …

Perché tu continui a pensare “io creo” secondo la logica terrena. Ma se tu ti aprissi alla visione dell’Assoluto, vedresti solo un proiezione di una tua sofferenza rispetto al concreto della dimensione terrena, un “non starci dentro”, un “sentire che c’è molto di più ma rimanere intrappolato nelle questioni duali” che è manifesto attraverso i disturbi e le sofferenze di tua madre.

Questo non vuol dire che sia colpa tua, ok? Non hai “colpa”. La colpa è un’invenzione umana. In Realtà è solo una proiezione. Ma tu sei responsabile della vita che vivi e, allo stesso tempo – e questo la mente umana non lo comprende – allo stesso tempo tua madre sta compiendo il suo Cammino, e le sue scelte hanno creato la sua realtà. Dunque per te la responsabilità è intercettare nelle Infinite Possibilità la versione di tua madre che sta bene, non è curva, ha ancora tanto da dare; oppure la versione di tua madre che pur con i disturbi fisici che ha non ha dolore; oppure la versione di tua madre che … sono infinite le possibilità, poiché tutto è Uno e tutto è già. Ma se la tua osservazione continua a essere in causa – effetto, continuerai a osservare la tua mamma che è grande di età, che ha quella patologia, che non può fare altro che … perché … perché … perché … Ma tu sei tutto, Tu Sei l’Uno: aprirsi a questa possibilità, aprirsi a questa visione, è il tuo Cammino.

Dunque non avere fretta, non fermarti, osserva e ascolta il tuo Profondo.

Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 10.01.2024


Negli anni 80/90, il Dott. Ihaleakala Hew Len fu chiamato ad offrire consulenze mediche/psicologiche e lavorare con numerosi criminali del reparto malattie mentali della Hawaii State Hospital. Nell’arco di soli quattro anni, tutti i malati del reparto erano guariti.

Il fatto più incredibile è che lo psicologo studiò la cartella clinica di ogni malato, senza mai incontrarne uno. Mentre studiava ogni cartella clinica, guardava dentro di sé per cercare e trovare ciò che aveva creato la malattia nel paziente che stava curando. Ogni miglioramento in sé stesso, portava al miglioramento nel paziente.

Dr. Ihaleakala Hew Len aveva utilizzato una tecnica di guarigione hawaiana chiamata ho ‘oponopono.

Lo scrittore Dott. Joe Vitale, autore del libro “Zero Limits”, scrive nel suo libro descrivendo una sua intervista al Dott. Ihaleakala Hew Len:

“Ogni mese diversi psicologi di quel reparto lasciavano i propri incarichi. Gli impiegati si davano per malati o semplicemente lasciavano il lavoro. Il personale di quel reparto camminava con le spalle al muro per evitare di essere attaccati dai pazienti. Non si trattava di un posto piacevole in cui vivere, da visitare o in cui lavorare.”

“Il Dott. Len mi disse di non aver incontrato o visto alcun paziente. Si mise d’accordo per avere un ufficio nel quale potesse revisionare le cartelle mediche di ciascun paziente. Nel frattempo che lavorava sulla cartella di ciascun paziente, lavorava su sé stesso, e quando iniziava a migliorare sé stesso, i pazienti iniziavano a migliorare.”

“Mi disse che, dopo alcuni mesi, i pazienti che prima erano ammanettati, ora potevano camminare liberi senza alcuna restrizione. Altri pazienti a cui erano stati somministrati alte dosi di medicinali, ora non prendevano più medicine. Inoltre, coloro prima non avevano alcuna possibilità di andarsene, ora venivano liberati.

“Ero sbalordito. E non solo questo – il personale iniziò ed essere motivato ad andare al lavoro. Assenteismo e ricambi di personale erano ora pari a zero. Alla fine, c’erano più impiegati che pazienti, in quanto questi venivano continuamente congedati. Oggi, quel reparto è stato chiuso.”

“A questo punto mi sentii spinto a fare la domanda da un milione di dollari: Cosa facevi nel lavoro su te stesso che comportava quei cambiamenti nelle persone?”

“Stavo semplicemente guarendo la parte di me che li aveva creati – disse. Ma io non capii.

Dr. Len spiegò che il concetto di responsabilità totale per la tua vita significa che tutto ciò che esiste nella tua vita, semplicemente per il fatto che è nella tua vita, è anche tua responsabilità. Letteralmente, tutta la creazione è tua responsabilità.

“Questo era per me difficile da capire. Essere responsabile per ciò che dico o faccio è una cosa. Ma essere responsabile per ciò che tutti coloro che sono nella mia vita dicono o fanno, è decisamente un’altra cosa.

Tuttavia, la verità è questa: se ti rendi completamente responsabile per la tua vita, allora tutto ciò che vedi, senti, gusti, tocchi o qualunque esperienza che vivi, è la tua responsabilità in quanto è nella tua vita.

Ciò vuol dire che attacchi terroristici, il presidente, l’economia, o qualunque altra cosa che entri nel tuo campo esperienziale, e che non ti piace – è tua responsabilità guarirlo. Questi non esistono come li intendiamo noi, sono solamente proiezioni dal nostro mondo interiore. Il problema non risiede in loro, ma risiede in te, e per poter cambiare loro, devi cambiare prima te stesso.

Capisco che sia un concetto difficile da afferrare, ancora più difficile è accettarlo o addirittura praticarlo. Il giudicare è un atto molto più facile del prendere la completa responsabilità, ma quando parlai con il Dott. Len, incominciai a capire guarire per lui e per l’ho ‘oponopono voleva dire amare se stessi.

“Se hai intenzione di migliorare la tua vita, devi guarire la tua vita. Se vuoi guarire tutti gli altri, anche una mente criminale malata, devi prima guarire te stesso.

“Ho chiesto al Dr. Len come procedeva nell’esercizio di guarire se stesso. Cosa faceva, esattamente, nel mentre che valutava le cartelle cliniche dei pazienti?

“Continuavo semplicemente a ripetere continuamente le seguenti parole: “Mi dispiace e ti amo”.

“Tutto qui?”

“Si, tutto qui”

“Il concetto base di tutto ciò è che amare te stesso è il modo migliore per migliorare te stesso, e amando te stesso miglioro il mondo”.

Ogni settimana avrai l’opportunità di esplorare le tue convinzioni e atteggiamenti per consentire al processo di trasformazione di rimuovere efficacemente i blocchi nel tuo sistema di coscienza energetica.

Ciò che per te è emerso dalla lettura di questo post sarà lo stimolo dell’Esperienza Energetica di questa settimana.

Image by Amore Seymour from Pixabay

Chi è Giancarlo Serra

Giancarlo è un Gokuikaiden (Reiki Master) del lignaggio giapponese, e Reiki Master in diversi lignaggi occidentali. Ha seguito il corso Gendai Reiki Master Special con Hiroshi Doi a Osaka. Leggi maggiori informazioni su Giancarlo Serra